QUESTO RACCONTO SI SCRIVERA’
COL CONTRIBUTO DI TUTTI VOI
Versione online collettiva
Siamo noi
Quando due adolescenti riescono a diventare un polo di aggregazione non solo per i loro coetanei, ma anche per i ragazzi un po’ più grandicelli, di cui alcuni addirittura già universitari, vuol dire che siamo in presenza di un piccolo miracolo oppure che sono entrambi due forze della natura.
In realtà erano un po’ tutt’e due le cose visto che, quando il mio compagno d’arte e d’avventura Raffaele Agrusta, e io, Gerardo Martino, fondammo in quel di Martina Franca la mitica UGT (Unione Giovanile Teatrale), eravamo appena agli albori degli anni settanta e un forte anelito di rinnovamento infondeva negli animi la fretta di agire, di scoprire, di dare una voce alle improrogabili istanze di giovani smaniosi di evolversi. E non c’era il web, non c’erano telefonini, non c’era tecnologia alcuna a dare l’impressione di aver vissuto quasi tutto ancor prima di aver sperimentato sulla propria pelle la ricchezza del vivere. D’altra parte, sia Raffaele che io, eravamo probabilmente un tantino più avanti, un po’ per vocazione, un po’ per eccesso di sensibilità, un po’ perché una serie di coincidenze incrociate avevano fatto sì che le nostre curiosità culturali, artistiche e non solo, viaggiassero magicamente sugli stessi binari. E nonostante tutti i limiti che due adolescenti possono avere, gelosie, incomprensioni, incompetenza o immaturità, finimmo molto presto per trascinare nel nostro fiume in piena anche persone apparentemente distanti dal nostro mondo e persino di un’altra generazione. Tutto ciò fece dell’UGT la vera antesignana di tante forme di associazionismo, dai gruppi teatrali ai club privati (allora conosciuti come “locali”), dai collettivi politici a quelli culturali, gettando le basi per una serie di fermenti successivi che avrebbero contribuito, in seguito, alla nascita di un esercito di professionisti ancora oggi attivi nell’ambito dello spettacolo, dell’informazione, dell’arte, della cultura e della comunicazione.
Il progetto
Finalmente abbiamo ripreso a lavorare sulla realizzazione di questo mega racconto, palesatosi in origine come l’ipotesi di scrivere un libro anzi, un librone, ma che vista l’immane mole di lavoro e la necessità di un contributo diretto di tutti i compagni di viaggio, si è trasformato nella possibilità di un’interazione continua e costante che solo la rete può garantire. Un’impresa pazzesca fatta di testimonianze, foto, disegni, testi teatrali, componimenti, locandine, appunti scritti a mano, musiche, ritagli di giornale, spezzoni di pellicole di film rudimentali e registrazioni. Dall’ UGT ai primi esperimenti di cinematografia; dal DAMS all’IMET di Bologna fino al debutto al Festival dei Due Mondi di Spoleto; dal teatro di strada al Premio Martina Franca di Poesia; dal teatro antropologico al Teatro dell’Acqua; da Radio Farfalla al Festival della Valle d’Itria; da RAI Radio Due a Tele Martina e Tele Messapia; dal Giangià Club alle rock band e alle performance d’arte presso la galleria Carrieri, fino alla creazione dell’innovativa rivista Humpty Dumpty; dal Centro Artistico Teatrale Incontro di Nico Blasi al CTR (Collettivo Teatrale di Ricerca), col compianto e insostituibile Dino D’Arcangelo, fino alla nascita tormentata di Le Thèatre Pataphysique la cui insegna, nel centro storico di Martina Franca, credo sia diventata ormai un bene ambientale. La storia continua fino alla nostra “separazione” (si fa per dire) con la comparsa, da una parte dell’agenzia di moda Artandmodels.com e Servizi Internet ad opera di Raffaele, dall’altra di UBU RE il Centro del Corpo e della Mente, centro interattivo di wellness e cultura fondato da me a dalla mia compagna. Sono solo le punte di un iceberg gigantesco che ci prefissiamo di ricostruire con tutta la perizia possibile compatibilmente con i limiti della nostra memoria e del tempo a disposizione.
La narrazione di questo racconto sarà possibile grazie soprattutto alle preziose testimonianze di chiunque abbia percorso con noi un pezzettino di quella strada straordinaria. Pertanto, se fra gli amici c’è qualcuno che ricorda episodi, eventi, accadimenti e personaggi di qualunque tipo o frammenti di storie legate a quel periodo, non esiti a inserirsi nella narrazione, anche perché sarà egli stesso immortalato in quest’opera così variegata e di complicata fattura. Non è escluso che si possa, in seguito, davvero presentare un libro magari supportato da un evento multimediale con piccola mise teatrale, musiche e proiezioni.
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Processi di scrittura creativa5
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I vostri commenti
Il libro sarà il frutto di tutte le testimonianze
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